Sempre restando sull’argomento della finezza teologica vorrei aggiungere qualche altro dettaglio: a cominciare dal motto episcopale da lui scelto nell’occasione della sua consacrazione a vescovo di Monaco.
Il motto richiamava l’amore per la “Verità” e invitava tutti i cristiani a farsi con lui cooperatori della Verità. Invece furono tre anni decisamente difficili visto il numero crescente di oppositori che incontrava.
Giunto a Roma come responsabile del della Congregazione per la Dottrina della Fede si impegnò, accogliendo l’invito di papa Giovanni Paolo II, nella redazione del Catechismo della Chiesa Universale sempre per chiarire la Verità crstiana.
e alcuni lo criticarono molti altri e soprattutto noi parroci impegnati in prima linea nella catechesi, ne ringraziarono il Signore vista l’incertezza presente nella chiesa postconciliare anche su temi fondamentali.
Divenuto Papa col nome di Benedetto XVI manterrà l’impegno/amore per la “Verità” proponendo l’Anno della Fede nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio. Riguardo alle Encicliche e agli altri documenti magisteriali, ai vari interventi nell’occasione dei viaggi apostolici non mi sento di dire niente se non che sono stati da vero Dottore della Chiesa.
Domani, a Dio piacendo, vorrei scrivere qualcosa sulla sua mitezza nel gestire il governo della chiesa. A domani.