Non è andata male, anzi meglio di quanto avessi preventivato. Avevo preparato 50 cartelle per seguire lo svolgimento ma non sono state sufficienti.
Momenti toccanti ce ne sono stati. Il primo, ad esempio, quando il pope ortodosso ha cantato l’inno allo Spirito santo: a occhi chiusi potevamo pensare di essere in Russia o in Ucraina invece che nella nostra chiesa!
Emozionante poi il commento di Papa Benedetto XVI al passo di San Giovanni in cui si legge della “tunica di Gesù” strappata a forza dai carnefici che però resta tutta unita… Il papa spiega che questa tunica indivisa è icona della Chiesa che non può e non deve restare divisa.
Bello anche il commento alle icone e alle litanie. Don Edoardo ne ha commentato alcune: San Nicola, San Silvano del monte Athos e altre ancora mentre padre Andrej ha presentato alcuni santi, invocati nelle Litanie, che sono comuni ai cattolici e agli ortodossi: di questi alcuni sono veneratissimi dalle comunità russe e ucraine.
Infine i canti. Già ho accennato al canto allo Spirito eseguito dal pope ma anche gli altri canti sono stati utili a favorire il raccoglimento. Il nostro coro ha eseguito dei canti conosciuti e quindi tutti hanno interagito con loro. Altri canti, meno conosciuti, erano stati registrati: uno fra questi, eseguito dai monaci ortodossi, era stato pure tradotto per cui siamo riusciti a capirne il senso. Era un canto alla Madonna, Madre della Chiesa!
Alla fine della liturgia, mentre in silenzio offrivamo la nostra personale prghiera per la pace e l’unità fra i cristiani, i presenti hanno potuto accendere dei piccoli lumi davanti alle icone come segno di devozione.
Mi sono un po’ commosso nel vedere una signora molto anziana, russa, avvicinarsi e accenderne uno piccolo per poi segnarsi più volte… Era accompagnata da una signora più giovane, bielorussa, pure lei molto devota.
Speriamo che il Signoe ci ascolti in queste nostre richieste.