689. IN CAMMINO – … & canzonette

Ieri avevo scritto a proposito delle sfilate di moda e precisamente riguardo al modo di proporsi delle modelle apparentemente arrabbiate col mondo intero e incapaci di un benché minimo sorriso.

Oggi voglio aggiungere qualcosa sulle canzoni e i cantanti che – sempre all’ora del telegiornale delle 13.00 – vengono pubblicizzati.

Della maggior parte di questi artisti ignoro tutto o quasi tutto. So che hanno un numero sterminato di ammiratori ma io non loi conosco se non per sentito dire. Colpa mia anche se ritengo sia una colpa veniale.

Ora, premesso come ho già scritto su questo stesso blog che amo la musica e mi rendo conto che oltre che l’orecchio anche l’occhio vuole la sua parte per cui capisco l’abbigliamento eccentrico e il modo di porsi discutibile, resto sorpreso dal livello estremamente modesto dei testi.

Alcuni di questi testi “musicali” in realtà di musicale non hanno proprio niente. Si tratta di testi recitati né più né meno come una poesiola con qualche accordo d’accompagnamento. Il cantante in realtà recita e recitando consente di ascoltare e recepire con precisione il contenuto della composizione “poetica” (?)

Il problema sono soprattutto le “rime” stiracchiate a tal punto da renderle ridicole: da fratello si passa ad anello, da anello a cervello, da cervello a … metteteci pure voi quello che vi pare… potrebbe andare bene anche fringuello!

Gli ascoltatori le memorizzano facilmente tanto sono assurde ma non se ne fanno assolutamente problema.

Non parliamo poi delle sconcezze rivolte alle donne, nei testi e nei video pubblicitari, anche oggi nonostante sia la “festa della donna”.

 

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