Ieri sera non ho resistito… Alle 21.00 in punto ho sciolto le campane a stormo per comunicare l’inizio della nostra festa patronale.
Mi sembrava che il nostro Patrono fosse un po’ avvilito, ornato a festa ma chiuso in chiesa, al buio, senza l’ombra di un devoto a pregarlo.
Così, con l’aiuto di Lorenzo e di altri fidati/e collaboratori/trici ho spostato il trono con il reliquiario all’ingresso della porta centrale della chiesa.
Davanti ho posto un inginocchatoio con i “santini” e ho dato un avviso ai fedeli con il suono della campana piccola.
Come avevo sperato alcuni amici (le suore in testa) si sono presentati e così, insieme, abbiamo pregato il Santo ringraziandolo per la “stagione” che, tutto sommato, non è andata male e invocandolo per i mesi a venire che si preannunciano assai pesanti.
Conclusa la preghiera, per mantenere la tradizione, ho acceso un piccolo fuoco e ho impartito la benedizione ai presenti e al paese.
Questa mattina faccio la spola fra la canonica e la chiesa perché, contrariamente alle previsioni, stanno venendo in molti a pregare tanto che i “santini” stanno per finire e dovrò provvedere a una ristampa in fretta e furia.