Il mio anniversario di Ordinazione, di prima Messa (49°) e il mio onomastico (San Pietro e Paolo) sono stati occasione per molti amici di parrocchia e non per omaggiarmi con doni, pensierini, mail ecc.
Sarei bugiardo se dicessi che non ho gradito questi omaggi: anche se non amo espormi confesso d’essere rimasto molto felice nel ricevere i predetti regali.
Fra questi alcuni, pur essendomi stati offerti come dono personale, entreranno nel patrimonio della Parrocchia: ho sempre fatto così e ne sono contento.
In questo caso mi è stata offerta in dono una “cartagloria” del 1800 davvero pregevole. Le carteglorie sono arredi liturgici composti da una cornice (in legno o in argento) e da un foglio a stampa con il “cànone” e altre parti della Messa.
Venivano collocati, prima della riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, davanti e ai lati del tabernacolo eucaristico in modo che il celebrante fosse avvantaggiato nella celebrazione: non aveva bisogno di sfogliare il messale visto che aveva già tutto sotto gli occhi!
Le cartegloria ordinariamente erano tre: una al centro, più grande e più ricca e due ai lati, più piccolette.
Quella che mi è stata donata è una cartagloria “centrale” che contiene l’intero “Canone” eucaristico compresa la dizione per la consacrazione del pane e del vino.
L’ho gradita moltissimo oltre che come oggetto d’antiquariato anche come “memoriale” di antiche celebrazioni e per questo gravida di devozione. Al momento la lascio in sacrestia, in visione. Poi vedrò.