Oggi alle 15.00 celebrerò il funerale della carissima Maria Grazia Consani cg. Francesconi, una delle persone a me più care e vicine.
Donna d’altri tempi, donna “forte” (così si dice delle donne che hanno personalità) e al contempo “dolcissima” sia nei confronti del marito dott. Franco che degli amici.
Fra questi, insieme a molti altri sacerdoti, il sottoscritto.
L’avevo conosciuta fin dal mio ingresso al Forte e quindi da molti anni ed ero stato suo commensale in numerose occasioni. Pur essendo restio ad accettare inviti accettavo volentieri i suoi che in molti casi erano terapeutici.
Può capitare infatti a noi sacerdoti di scivolare nella depressione o qualcosa di simile: lavoriamo tantissimo, in alcuni casi al limite delle nostre forze fisiche e psicologiche, senza avere gratificazioni di sorta né da parte dei superiori nè dai confratelli.
Le uniche gratificazioni vengono per lo più dai nostri parrocchiani che capiscono e offrono considerazione e affetto (anche se in alcuni casi non condividono le nostre scelte).
Maria Grazia aveva il dono della forza e della dolcezza: era capacissima di rimproverare e poi di lenire il disagio con una battuta o con un sorriso.
Cara Maria Grazia, proprio non mi aspettavo di perderti fisicamente. Sono certo però che spiritualmente continuerò ad avvertire la tua presenza affettuosa.