È stata una bella festa. Non eravamo moltissimi ma comunque in numero sufficiente per fare una celebrazione dignitosa. Forse 50/60 persone, poco più poco meno.
Alla predica ho ripetuto quello che avevo già detto negli anni precedenti e cioè che il servizio educativo offerto dai nonni all’interno delle famiglie è essenziale almeno per quanto riguarda l’aspetto religioso.
Non che i genitori si disinteressino ma certamente, impegnati come sono, non hanno il tempo materiale per assolvere al loro dovere di educatori alla fede; ecco che allora l’apporto offerto dai nonni diventa importantissimo.
Di conseguenza l’importanza dei nonni, negli anni, è cresciuta: sono passati di grado, come dice la tradizione versiliese. Per spiegare la questione a coloro che vengono da fuori aggiungo qualche dettaglio al riguardo.
La tradizione versiliese dice che al momento dei matrimonio si mettono i gradi: da “soldati semplici” si diventa “ufficiali”…
Poi col passare degli anni e la nascita dei figli si sale di grado… tenente, capitano, maggiore, colonnello ecc. e finalmente “generale” nel momento in cui si assapora la gioia di essere nonni! E generali si resta fino all’ultimo giorno della vita. L’ho trovata bellissima questa tradizione e mi piace farvela conoscere.
Tornando alla festa di ieri, alla fine della celebrazione siamo corsi al tavolo del rinfresco per fare brindisi ai nonni e ai nipoti presenti: prima il brindisi ai nipoti e poi quello ai nonni.
Poi alle Suore, al parroco ecc. insomma tutta una serie di brindisi ( a base di aranciata ) alla nostra salute… Ho in serbo anche alcune belle foto ma mi riservo di pubblicarle sulla rivista di Natale. A domani.