Hanno molto in comune e nello stesso tempo sono realtà diverse.
I particolari comuni sono molti: anche la preghiera cristiana, in particolare la contemplazione prevede tempi, modi, luoghi ecc. per “staccarsi” dalla realtà opprimente di tutti i giorni e “liberare” lo spirito.
Sono soprattutto gli eremiti (e in parte anche i cenobiti) dell’età d’oro, quindi quella antica e quella medievale, a farci da maestri. Proprio in questi giorni sto leggendo due testi, il primo di Evagrio Pontico e il secondo di un contemporaneo, molto ineressanti al riguardo.
Ma c’è una differenza sostanziale almeno per quanto possa capire (e soprattutto per quello che riesco a praticare… poco in verità) e cioè che il punto di partenza e quello d’arrivo è Lui, Gesù.
Sì, è vero che quando mi dispongo alla contemplazione sono io l’attore: io che mi ritaglio il tempo, io che faccio silenzio, io che modulo perfino il respiro ecc. ma tutto questo è finalizzato all’incontro con Lui e non con me stesso.
Una volta raggiunta questa sintonia allora, ci sarà un colloquio “cuore a cuore” che potrà durare anche soltanto pochi attimi ma ci renderà enormemente felici.
Ora vado a Pisa a ritirare l’esame istologico… ho un po’ di paura!
Sono tornato. Tutto bene. Sia la convalescenza che l’esame. Non potrò però andare a Lourdes perchè continuo ancora a sanguinare e c’è il timore di una emorragia. Sono molto dispiaciuto.