In canonica c’è un quadro enorme (3 metri x 2 circa) molto interessante sia dal punto vista pittorico che storico.
Ho provato a fotografarlo ma si vede poco o niente dei dettagli (ci sarebbe bisogno di un bel restauro ma non è proprio il momento migliore per spendere soldi…). Quello che intravede però è sufficiente a farci capire una verità storica tornata a galla nell’occasione del rapimento dei piccoli ebrei dai kibbuz a opera di terroristi islamici.
La piaga dei rapimenti dei bambini ha afflitto i paesi costieri del mediterraneo per tanti secoli e almeno fino a metà del 1800. Anche la nostra amata terra versiliese ha pagato un forte tributo di sangue a questi antichi terroristi stando almeno a quanto si legge nei libri di storia locale.
Gli adulti razziati venivano venduti come schiavi sui mercati di Algeri o Tunisi e i piccoli invece custoditi, istruiti nei dettami dell’Islam e allevati per farne “giannizzeri” cioè spietati guerrieri a servizio del sultano!
Quegli stessi bambini nati “cristiani” venivano educati, in spregio alle loro origini, “musulmani” e musulmani particolarmente crudeli proprio nei confronti dei cristiani!
E il quadro in questione dà indiretta conferma di quanto vi scrivo. Si scorgono infatti sulla destra degli islamici; al centro la beata Maria de Cervellon con alcuni uomini in talare bianca intenti a governare una nave nel mare in tempesta: erano gli antichi “mercedari” impegnati nel riscattare i bambini ridotti in schiavitù dai musulmani.
Tante volte mi sono chiesto il motivo di questa presenza nella nostra chiesa… non so rispondervi: apparteneva a un sacerdote, il canonico Raffaelli, ed era una sorta di ex-voto fatto realizzare da una persona versilese probabilmente riscattata dalla schiavitù e scampato a una tempesta nel viaggio di ritorno verso la libertà.
Tutto questo, come ho scritto sopra, mi è tornato in mente in questi giorni: Dio non voglia che questi terroristi islamici abbiano rapito i bambini ebrei per farne nuovi “giannizzeri” contro il popolo d’Israele!