Eravamo in tanti ieri sera nella chiesa dei “macelli” a Pietrasanta per ascoltare l’Arcivescovo a propostito della terza fase, quella sapienziale, del percorso sinodale.
L’Arcivescovo ha enucleato dalle cinque “costellazioni” proposte dalla CEI cinque temi che ha proposto a forma di domanda all’assemblea dei presenti divisi pure questi in cinque gruppi.
I temi sono stati, nell’ordine:
1) le Unità Pastorali e il loro funzionamento
2) La celebrazione liturgica e la preghiera in famiglia
3) I centri di ascolto della Parola di Dio
4) La corresponsabilità laicale
5) Le strutture di partecipazione: i vari “Consigli”
Io sono stato cooptato nel gruppo 1 composto per buona parte da persone ben conosciute. La conversazione è stata utile: non ci sono state sbavature polemiche ma piuttosto il desiderio di offrire un contributo utile alla discussione nella speranza di arrivare, prima o poi, a qualche conclusione pratica.
Il problema dei nostri incontri/questionari/appuntamenti sta nell’ incapacità di tradurre in pratica quanto discusso e approvato.
A breve convocherò il Consiglio Pastorale di Vicariato per vedere se riusciamo a individuare qualche impegno concreto.
L’Arcivescovo poi, sul finire, ha lamentato l’assenza dei nostri giovani alla giornata della gioventù a Lisbona. È vero: non c’era nemmeno un versiliese a rappresentarci. Noi del Forte avevamo tre amici presenti ma non rappresentanti della parrocchia o del Vicariato: hanno partecipato a titolo personale e si sono impegnati a offrirci una testimonianza scritta sulla loro esperienza ma niente di più. D’altra parte era prevedibile che svolgendosi l’incontro nel mese di Agosto sarebbe stato impossibile per i nostri giovani partecipare. D’Agosto lavorano tutti… salvo eccezioni. Questo non ci/li giustifica… potevamo fare di più! Però non è giusto scaricare sul parroco – impegnato a gestire “la stagione” tutta la responsabilità.