Li ho sempre chiamati così e continuo a chiamarli nello stesso modo anche oggi, giorno in cui sono stati accolti nella braccia del Padre.
Si tratta di due veri e propri personaggi che hanno dato davvero tanto al paese e al contempo campioni della fede cristiana e zelanti custodi delle radici cristiane della nostra comunità.
L’Angiolina non l’ho conosciuta quale professionista. L’ho conosciuta soltanto nell’ambito della chiesa dove si è distinta per l’amore materno nei confronti di noi sacerdoti e per la disponibilità al servizio liturgico…
Quando c’era un problema state pur certi che potevamo contare, sia io che il vecchio priore, sull’Angiolina. Donna intelligente e compassionevole non faceva pesare il suo aiuto… interveniva e basta. Le era sufficiente uno sguardo per capire se c’era qualche necessità e subito interveniva per quanto le era possibile. Che il Signore la ricompensi per tutto il bene che ci ha fatto e per l’esempio che ci ha dato.
Il comandante Foffa ha chiesto e ottenuto dai suoi cari d’essere rivestito con l’uniforme di “capitano di lungo corso superiore” il grado più alto per un marittimo civile.
Si sentiva ancora in servizio pure dopo la pensione. Era un uomo di poche parole ma quando parlava lasciava il segno. Non amava le smancerire e diceva apertamente e a chiunque quanto gli parevaa giusto. Da uomo intelligente era anche capace di riconoscere i propri errori di giudizio e a farsi quindi stimare anche da chi non la pensava come lui.
Non era facile alle lacrime ma in una occasione l’ho visto piangere: quando, ricordando un terribile tifone nel Pacifico, mi raccontò della triste fine dei giovani marinai imbarcati su una nave-scuola della Marina Militare tedesca colati a picco con l’imbarcazione e divorati dagli squali…
Nell’occasione dell’intervista che rilasciò alla nostra direttrice riconobbe che i due amori che si portava nel cuore – oltre quello per i suoi cari famigliari – c’era quello per il paese e quello per la nostra chiesa. Era davvero orgoglioso d’essere fortemarmino e d’essere fervente cristiano.
Non dimentichiamo questi due cari amici e collaboratori e auguriamoci che altri possano prendere il loro posto.