Sì, un pochino d’amarezza l’ho avvertita nel vedermi sbattuto sul giornale in merito alla decisione di tenere chiusa la chiesa nel giorno del mercato per salvaguardare i (pochi) presenti dagli assalti dei questuanti e consentire a chi ha davvero bisogno d’essere aiutato ma non ne faccio un dramma.
Premesso che i parrocchiani hanno il DIRITTO di chiedere e il parroco il DOVERE di ripondere sarebbe stato sufficiente telefonarmi o fermarsi a fare una parola visto che sono sempre in canonica; oppure chiede informazioni a qualcuno che frequenta abitualmente la chiesa… anche il libro mastro delle entrate e delle uscite può essere consultato (d’obbligo dai consiglieri… a richiesta dai parrocchiani).
La questione sta in questi termini: il Mercoledì è diventato un giorno difficile per la presenza di tanti questuanti tutti di fuori paese.
Nella distribuzione degli aiuti – generosamente offerti da chi frequenta la chiesa E NON SOLO, per fortuna – non stiamo a fare differenze fra chi abita al Forte e chi viene da fuori. Ci mancherebbe!
Però la sede cui rivolgersi per avere un aiuto in alimenti o in denaro è la CANONICA e non la CHIESA.
Perché andare in chiesa a molestare quelle poche persone, quasi tutte anziane (o disabili), strattonandole per spillare soldi?
L’ho detto e ridetto. L’ho pubblicato. Niente da fare. Non potendo essere sempre presente ho chiesto aiuto agli amici dell’Associazione Nazionale Carabinieri che per mesi hanno fatto dei turni GRATUITAMENTE ma anche per loro non è stato facile distinguere i fedeli dai questuanti molesti…
A questo punto ho deciso di lasciare chiusa la porta della chiesa e di provvedere personalmente al “filtro”.
Sia chi desidera andare a pregare sia chi ha bisogno di aiuto DEVE SUONARE IN CANONICA: chi viene per pregare prende la strada della chiesa dall’interno e chi ha bisogno si ferma e ritira gli aiuti in alimenti o in denaro.
Gli uni e gli altri hanno capito e quindi adesso non ci sono più problemi!