892. IN CAMMNINO – attacco d’ansia

Sarà che ieri mi sono stancato davvero troppo ma davvero stanotte ho riposato poco e male. Sono stato assalito da cupi pensieri che mi hanno tolto la consueta tranquillità. Ho cercato di reagire ma con scarsi risultati.

Provo quindi a scrivere qualcosa per vedere di togliermi di dosso questa fastidiosa inquitudine.

Cosa è successo ieri di così pesante da togliermi la tranquillità?

Al mattino sono andato a far visita al dr. Medori presso una RSA di Carrara. Il caro Giuseppe mi ha accolto con la consueta affabilità ma stava soffrendo molto per cui mi sono preoccupato di allertare infermieri e amici per vedere di individuare una soluzione. Poi lui stesso si è fatto coraggio e ha telefonato al 118 per farsi accompagnare in ospedale dove è stato operato d’urgenza. Le notizie, alla sera, erano buone nel senso che aveva superato l’intervento ma le condizioni di salute erano molto precarie…

Ora, come sapete, il dr. Medori è il responsabile del Consiglio Pastorale e mio confidente di fiducia per le questioni parrocchiali per cui mi sono messo a pensare a come sostituirlo… da notare che certe sostituzioni ne determinano, a cascata, altre… e tutte di grande responsabilità! Quindi a chi chiedere questo/i sacrificio/i ? Come evitare possibili gelosie?

Come sapete cerco di convocarvi il meno possibile anche per evitare dissapori nelle famiglie e fra le singole persone ma certo sono impegni che non posso portare avanti da solo!

Nel pomeriggio, nel corso della riunione della Caritas San Vincenzo (con una nuova “dama” nella persona di Luisa) è emerso il caso (brutto dire così ma non trovo altro termine) di una donna, madre di due/tre figli che è nei guai per mancanza di soldi e problemi affettivi (?) Anche qui, cosa fare? La donna non è del Forte. Era ma al momento non risiede più al Forte… E poi sarà vero o saranno “voci” e ancora chi parliamo con il parroco o con i carabinieri? Insomma problemi a non finire!

Durante la riunione poi mi hanno avvisato che mons. Santucci ha avuto un incidente domestico scivolando dalle scale… quindi risonanza, busto, telefonata all’Arcivescovo, ricerca affannosa di qualcuno per la notte, preparazione di un appartamento vigilato ecc. Insomma è stata una serata pazzesca. E per fortuna ci sono tante persone buone che offrono generosamente la loro disponibilità … ma la generosità non basta perché per stare vicini a una persona anziana che ha un danno alle vertebre occorre competenza!

A quel punto, ma ormai ero a riposare, mi si sono scatenati i pensieri di cui sopra: cosa avverrà di me quando verrà il mio turno? Come e dove andrò a finire ecc. Insomma una nottataccia!

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