Come passa il tempo! Quello di oggi è l’articolo n° 1.500 (e n° 938 della nuova serie) da quando ho iniziato a scrivervi (quasi) quotidianamente.
È un passatempo ma fino a un certo punto perché mi serve anche come riflessione (e preghiera quotidiana) per me e per voi. Quello che scrivo infatti lo scrivo anche per me e mentre scrivo penso a voi… in preghiera il che equivale a dire che prego per voi.
Per la riflessione odierna faccio riferimento a quanto ho scritto ieri riguardo alla mia presenza in classe, al Liceo, per presentare argomenti attinenti il Vangelo e la realtà sociale, economica e politica che stiamo vivendo.
Mi riferisco però non agli argomenti quanto alla tecnologia digitale e agli strumenti eletrtonici in uso agli insegnanti e agli studenti.
Abituato com’ero alla classica lavagna, alla cimosa e ai gessetti (che si tiravano in testa ai compagni di classe) ho avvertito un inizale digagio. Ho fatto presto però a superarlo visto che anche al catechismo sto usando una lavagna luminosa collegata a internet per fare lezione e lo stesso faccio con il blog ogni giorno, Domenica compresa.
Ma la comunicazione analogica (quella per immagini, per intenderci) finirà per soppiantare quella logica (da persona a persona…)?
Io penso che la digitalizzazione della scuola (e del catechismo) e la scelta della comunicazione analogica non sia un traguardo definitivo. Resterà sempre il momento logico a meno che non si pensi all’uomo come a una macchina intelligente (tanto pù che adesso ha fatto als ua comparsa l’intelligenza artificiale) ma priva di coscienza…
Va beh, basta. Rischio di scrivere per me stesso. Non credo che quanto ho scritto finora vi possa interessare. In futuro però potrebbe riguardarci e riguardarci da vicino quando l’algoritmo deciderà per noi …
Domani proverò a scrivere qualcosa di più allegro.