981. IN CAMMINO – Supplica

Il giorno 8 del Mese di Maggio in tantissime chiese d’Italia (e non solo) si recita la supplica alla Madonna del Rosario di Pompei. La preghiera viene ripetuta anche all’inizio del mese di Ottobre che è dedicato insieme col Maggio alla recita del Rosario soprattutto nelle chiese rette dai Padri Domenicani.

Sono stato soltanto una volta a Pompei. Ero con i miei parrocchiani di  San Casciano. La giornata era pessima dal punto di vista metereologico: acqua e vento per l’intera giornata. Proprio per questo motivo rinunciammo alla visita agli scavi ma non a quella della basilica del Rosario.

Entrammo in chiesa completamente zuppi d’acqua per cui ci fermammo da una parte a recitare il Rosario: è risaputo che il Rosario aiuta a calmare gli animi scossi dall’inquietudine, dal nervoso e dalla paura: non caso gli anziani che hanno vissuto il tempo della guerra raccontano che ai primi scoppi delle bombe mettevano mano alla corona del Rosario, tutti, uomini e donne!

Concluso il Rosario (la pioggia continuava copiosa) decidemmo di fermarci anche per celebrare. Ci fu accordato senza troppi problemi… problemi che invece si palesarono subito dopo e precisamente nel momento in cui i miei devoti parrocchiani si recarono nella cappella delle confessioni.

Prima una, poi un’altra, poi ancora una (tutte donne…) uscivano dalla confessione tristi e amareggiate. Chiesto il motivo di questo stato d’animo venni a scoprire che erano state cacciate dal confessione e private della assoluzione sacramentale!

Con estrema delicatezza chiesi loro il motivo di questo allontanamento e rimasi davvero sopreso nello scoprire che il motivo era stato lo stesso per tutte e tre…  Quale non posso dirvelo per evidenti motivi di segreto ministeriale… però si trattava di motivi assurdi legati alla loro condizione di donne sposate!

Cercai allora il rettore della Basilica che era pure il Vicario Generale della Diocesi il quale candidamente mi spiegò che il confessore soffriva di turbe nervose! Poi si rese immediatamente disponibile per una confessione riparatoria che fece tornare il sorriso sulle labbra delle malcapitate penitenti.

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