Mi sembra d’essere tornato al liceo. Sto infatti traducendo per le suore che mi fanno compagnia (seppure a debita distanza) quando celebro la MISSA PRO VITANDA MORTALITATE VEL TEMPORE PESTILENTIAE. Anche se non siete latinisti immagino che abbiate capito di cosa si tratta: è la celebrazione votiva (leggi alla fine) attraverso la quale la comunità cristiana si rivolge a Dio per chiedere protezione in tempo di epidemia.
Nel Messale nuovo non compare. I redattori forse pensavano che non ci sarebbe più stata un’epidemia mortale a livello mondiale e invece c’è stata ! Sono ricorso quindi al messale antico che però è antico per modo di dire perché questa Messa compare anche nel Messale editato, in pieno tempo Conciliare, da Papa Giovanni XXIII nel 1963 se non vado errato. Quindi sono nelle regole perché a me, come sapete, piace essere preciso soprattutto quando si tratta di questioni liturgiche.
Ma cosa dice questa Missa ecc. Non starò a riportarla per intero per non annoiarvi.
Soltanto un breve passo, quello d’inizio Messa, molto significativo: ” Signore, tu non vuoi la morte ma la conversione di noi peccatori. Guarda quindi con benevolenza il tuo popolo devoto che si impegna a tornare a Te. Rimuovi, tu che sei buono, la tua ira e il flagello di questa epidemia mortale. Per Cristo nostro Signore.”
Balza subito evidente anche a una lettura superficiale che ci viene chiesto, con parole forti, di riconoscerci peccatori e di fare il voto di tornare a Lui per ottenere salvezza
A domani. Il Signore vi + benedica. don Piero
PS Un caro saluto a voi amici di paese ma anche ai tanti nostri amici di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza, Lodi e di tante altre città d’Italia che, come noi e più di noi, sono in ansia per l’epidemia. Voglia il Signore risparmiare la nostra vita e concederci salute.