Corona virus 35

SABATO SANTO. Fin dalle prime ora di questa mattina uomini e donne sono in fila davanti ai negozi di generi alimentari. È Pasqua ed è giusto che almeno in casa si avverta il profumo della festa. Io ho preparato l’altare: non è l’altare degli anni passati con fiori, lumi ecc. Però l’essenziale c’é. Il cero pasquale, quello colorato; la brocca dell’acqua, il messale delle feste, il canestro per le uova, l’incenso, l’aspersorio… Tutto questo per favorire in quei pochi che verranno in chiesa e per quei moltissimi che vedranno il filmato un po’ di serenità. Ovviamente questi sono dettagli. Chi ci dà serenità nonostante tutto è Gesù oggi chiuso nel Tabernacolo e domani esposto con solennità.

Adesso una parola per i piccoli e per i grandi.

A voi piccoli chiedo di mettervi all’opera e di aiutare la mamma a preparare il cestello con le UOVA. Domani, a mezzogiorno, al suono a festa delle campane verranno benedette e subito dopo consumate a pranzo. L’uovo è stato scelto dai nostri predecessori come segno di Gesù che risorge. Il pulcino, come sapete, che già vive all’interno del guscio, per uscire fa tutto da solo: becchicchia il guscio ed esce proprio come Gesù che esce, vivo, dalla tomba. Per questo, quando si consuma, nel pranzo di Pasqua siamo soliti farci il segno della croce… Mettetevi subito al lavoro e BUONA PASQUA!

A voi grandi invece chiedo di vivere in pace questi due giorni. Questo stato di reclusione ci sta rendendo tutti molto nervosi… Fare Pasqua significa anche “fare pace”. Se uno è in pace vive lo spirito della festa e avverte la presenza del Signore. È buona cosa quindi, iniziando il pranzo di Pasqua, prima ancora di cibarsi dell’uovo benedetto, farsi il segno della croce e dire una parola di esortazione spirituale ai familiari.

Vi invito, ancora, tutti, a mantenere piena fiducia nel Signore, nonostante le difficoltà presenti. La stessa “fede” della Madonna: quel sabato di tanti anni or sono, quando Gesù era chiuso nel sepolcro, anche i suoi amici più cari avevano perduto la “fede”. L’unica “fedele” rimase lei, Maria, sebbene “addolorata”. Impariamo a da Lei a mantenerci fedeli.

Vi avviso che l’articolo del giorno di Pasqua lo troverete sul blog fin da stasera. Fin d’ora AUGURI.    don Piero

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