Oggi è sabato, almeno per noi del Forte, è il giorno del catechismo. Mi immagino che come mancano a me così manchino anche a voi, cari catechisti, i nostri ragazzi.
È vero che sono assai birichini, che non ci ascoltano, che non vengono alla Messa nonostante i nostri richiami, che ci fanno confondere ma… sono i nostri ragazzi e in momenti come questo ci mancano tanto.
Ieri, avendo del tempo (non ridete…), mi sono messo a leggere un lungo articolo di un eminente accademico di una università pontificia relativo alla catechesi dei/per i ragazzi. Dopo un excursus di ben quattro colonne in cui ha detto tutto il male possibile della nostra metodo logia catechistica (peraltro osservazioni giustissime) e degli step (che poi sarebbero gli appuntamenti sacramentali della Confessione, della Comunione e della Cresima) relativi, finalmente è uscito con la sua soluzione: “Bisogna insegnare ai nostri ragazzi prima di ogni altra cosa ad amare Gesù!
Sono rimasto assai deluso di questa affermazione decisamente poco originale. Infatti l’impegno a far amare Gesù è l’impegno di ogni catechista. Anche il catechista più scalcinato per prima cosa insegna ad amare Gesù!
Poi però mi sono messo a pensare: che cosa avrà voluto dire, mi sono chiesto, con questa affermazione tanto ovvia? Pensa e ripensa credo d’aver trovato la soluzione e ho riconosciuto che ha ragione. Forse l’esperto vuol dire che dobbiamo sfruttare i momenti del catechismo per insegnare ai ragazzi a … pregare, a parlare con Gesù riservando a questo “colloquio cuore a cuore” qualche momento di silenzio prima ancora di iniziare a recitare le preghiere, prima di tuffarci nella lezione.
Bene prendiamo sul serio questa indicazione e appena sarà passata questa brutta epidemia ci metteremo al lavoro.
Allora, cari catechisti, una preghierina alla Madonna e avanti, il Signore vi + benedica, dp