
I tessuti di alta qualità, lo studio dei modelli, la perfezione delle lavorazioni, lo stile innovativo: questo e molto altro è racchiuso nelle proposte delle boutiques “Fiacchini”, che costituiscono un’eccellenza nel settore del lusso. I negozi vendono capi di maisons di fama e sono guidati dai fratelli Vanessa, Massimo e Alessandro. Gli imprenditori sono cresciuti nel mondo della moda e hanno lavorato con grande impegno per portare a un livello sempre più alto la propria attività, che tiene in massima considerazione la relazione con la clientela.
di SILVIA CECCHI
Colore, nuove tendenze, look pensati per la clientela sono alcune delle proposte che si affacciano alle vetrine dei negozi “Fiacchini”, specializzati in multibrand nel settore del lusso. Stimolare l’acquirente con suggerimenti nuovi, fargli trovare un ambiente dinamico e accogliente, seguirlo con attenzione nelle richieste e servirlo al meglio: è questa la filosofia di lavoro che vede impegnati gli imprenditori Vanessa, Massimo e Alessandro Fiacchini alla guida di dieci esercizi, di cui sette a Forte dei Marmi. “Dieci negozi non si costruiscono in un giorno”, commenta Vanessa. “Con i miei fratelli abbiamo portato avanti e sviluppato l’attività avviata dai nostri genitori, che ci hanno dato un grande esempio di amore e dedizione per il lavoro, così come di profondo senso della famiglia”. La nostra intervista si tiene proprio con Vanessa, in rappresentanza anche del fratello maggiore Alessandro e del più giovane Massimo. Oggi quarantenni, hanno alle spalle una formazione che spazia rispettivamente in marketing e management, giurisprudenza, comunicazione, ma sono cresciuti nel mondo della moda e per loro la competenza in questo settore è qualcosa di innato: “Crediamo tanto in quello che facciamo. Lavoriamo tutti insieme e per tutti noi. Di base c’è un gran bene che ci lega. Il nostro è proprio un progetto in comune”.

Dior, Yves Saint Laurent, Valentino, Alaia, Lanvin, Givenchy, Versace sono alcuni dei grandi marchi in vendita nelle boutiques Fiacchini. Gli imprenditori si recano regolarmente a Parigi, Londra e New York per le sfilate delle maisons. Negli show-rooms, poi, passano alla scelta dei capi basandosi sulla loro visione moda, che tiene conto anche del luogo di commercio e della propria clientela. “Cerchiamo di stimolare gli acquirenti con un’offerta che vuole essere diversa da quella che si può trovare in grandi città come Milano”, spiega Vanessa. “Le persone che frequentano i nostri negozi sono ricettive, desiderano cose speciali. Per fare un esempio, nelle nostre vetrine c’è poco nero. Cerchiamo di valorizzare il colore, di osare un po’. Chi frequenta gli esercizi del Forte è molto aggiornato, per questo ci impegniamo per offrire spunti nuovi, oltre naturalmente a garantire la presenza di linee che il cliente ha la certezza di trovare regolarmente”.

Le boutiques Fiacchini contano su una clientela affezionata e al tempo stesso si rivolgono ad acquirenti sempre nuovi. “Noi amiamo profondamente Forte dei Marmi, per questo abbiamo deciso di vivere qui ormai da tempo. È un’oasi bellissima, un piccolo paese, magico, dove tutti tornano. La visione del lavoro al Forte non punta alla soddisfazione della richiesta dettata dal momento, ma alla relazione duratura nel tempo. Questo rende possibile instaurare anche un rapporto di amicizia con il pubblico. La cittadina è chic e al tempo stesso semplice. È frequentata da artisti, cantanti, attori, sportivi, persone note in genere che qui si muovono senza maschere. In un ambiente formale, come nelle grandi città, sarebbe difficile instaurare questo genere di confidenza. Il rapporto umano è ciò che contraddistingue il servizio nei nostri negozi. Capita frequentemente che i clienti si fermino semplicemente per salutarci, così come noi ad esempio siamo felici di poter dar loro un consiglio, quando ce lo chiedono, su dove andare a mangiare, cosa visitare o a quale stabilimento andare”.
I negozi sono sempre aperti, senza giorni o periodi di chiusura, proprio per offrire un servizio attento al pubblico. Gli imprenditori sono molto occupati dal lavoro e si concedono brevi periodi di ferie. Quando non sono all’estero per seguire le nuove collezioni, sono presenti personalmente nei vari punti vendita. “Noi siamo sempre in negozio e proprio questo rapporto diretto con la clientela ha reso possibile una fidelizzazione del pubblico. Il nostro personale segue la medesima linea”. Le responsabilità e le attività da seguire sono tante, dal buying alla gestione dell’amministrazione: “Siamo contenti di poterci impegnare a fondo. Chi entra, sceglie di farloe noi siamo onorati di poterlo servire, così come siamo onorati di aprire una boutique nuova, di fare un investimento in più, di proporre qualcosa di originale”.

Questo spirito di servizio è rivolto allo stesso tempo al paese di Forte dei Marmi, al quale i Fiacchini sono molto legati. Per gli imprenditori rafforzare la propria attività, presentare novità, allestire vetrine speciali vuole essere un modo anche per arricchire l’offerta del paese medesimo. “Chi non conosce bene Forte dei Marmi pensa che in questo territorio sia tutto facile. In realtà, essendo una piazza stagionale, prima di tutto è legata al clima e poi ha dei periodi lunghi di calma, durante i quali garantire una prestazione costante è molto impegnativo. Occorre una grande elasticità: quando è presente un certo tipo di pubblico, con esigenze particolari, bisogna essere in grado di offrire un livello di servizio altissimo; nei periodi di tranquillità si modificano tutti gli equilibri e bisogna rinnovarsi a una velocità pazzesca. Le iniziative promosse a livello pubblico e quelle sostenute da noi privati hanno l’intento di tenere viva la cittadina anche nei momenti meno frequentati. Questo è un paese che restituisce ciò che gli viene dato”.
Le origini dell’attività, che oggi è un’eccellenza nel settore del lusso, hanno radici lontane. La nonna materna degli imprenditori, Ada Corvetta, dopo il periodo di formazione in collegio, dette vita a una sartoria che lavorava per aziende importanti dell’epoca, fra cui Gucci ed Emilio Pucci. L’impresa aveva sede a San Giovanni Valdarno. Negli anni Settanta, entrato in famiglia Graziano Fiacchini, prese il via la costruzione dell’attività di commercio nel settore dell’abbigliamento. Graziano era un uomo carismatico, innovativo e di larghe vedute. Con la moglie Dina, servendosi delle provviste destinate al loro viaggio di nozze, aprirono il primo negozio “Baluba” in Versilia, vendendo i capi confezionati dalla nonna. Le idee della coppia erano rivoluzionarie e in breve tempo le boutiques si moltiplicarono.
La sartoria esiste tutt’oggi ed è seguita in particolare da Dina. La famiglia produce delle linee che vende nei più importanti department storesdel mondo, da Harrods aBergdorf Goodman. I negozi, invece, col passare del tempo si sono concentrati sulla vendita di capi di grandi marche e sono stati proprio i figli a dare questo impulso all’impresa. “Nostro padre, che è venuto a mancare due anni fa, è stato molto bravo nel lasciarci spazio per sviluppare un progetto in cui credevamo. Lui teneva sotto controllo tutto, ma allo stesso tempo ci ha seguiti nell’aspirazione di portare le boutiques a un livello più alto”, spiega Vanessa. Spostarsi nel mondo del lusso ha richiesto un impegno particolare. All’inizio sono state inserite firme emergenti che si presentavano alle sfilate di Parigi e quelle meno ricercate dai competitors, in seguito con lo sviluppo dell’attività sono state le stesse maisons a manifestare interesse a essere presenti nei negozi Fiacchini. “Quando si lavora nell’eccellenza si deve avere un progetto adeguato, perché il nostro interlocutore richiede la stessa eccellenza”, spiega l’imprenditrice.

Un altro aspetto che accomuna i Fiacchini è la fede, cui sono approdati in momenti diversi, e che ha arricchito ulteriormente il loro rapporto. I genitori hanno infatti lasciato libertà ai figli di battezzarsi una volta consapevoli, secondo la loro volontà. Loro stessi sono stati sposati civilmente per quarant’anni, finché nel 2010 hanno voluto celebrare anche il matrimonio religioso, accompagnati all’altare dagli stessi figli. Da notare che la nonna paterna, Vittoria, era una persona profondamente credente. Comunque sia, il desiderio di avvicinarsi alla fede si è manifestato in tutti, in generale stimolato da un sentimento spontaneo, in un caso anche come forma di ringraziamento per un sospetto problema di salute. “Per quanto mi riguarda, – racconta Vanessa – oltre al desiderio di essere battezzata da bambina, è stato in particolare il percorso per la preparazione al matrimonio religioso a toccarmi profondamente. Anche la sensibilità di don Piero ci è stata di grande sostegno. Frequentare la messa, andare in chiesa è motivo per noi di serenità. Spesso entriamo con qualche sofferenza nel cuore e ne usciamo sollevati. Per il tipo di lavoro che facciamo, non sempre possiamo essere presenti alle funzioni come vorremmo, ma questo non significa che non portiamo nel cuore questo sentimento”.