Non ho moltissimi “lettori” (mi piace scrivere in italiano…). In compenso quelli che leggono la mie note quotidiane mi sono molto affezionati: non solo mi leggono ma interagiscono commentando, offrendo spunti ecc.
Giorni indietro, a commento di una mia nota in cui scrivevo della discrezione necessaria nel rapporto con i parrocchiani e gli ospiti, sono stato invitato a… farmi furbo sfruttando le occasioni offerte dai social.
Al contempo mi è stato inviato sempre per mail un “bollettino parrocchiale” in cui il parroco, subito dopo aver indicato la parrocchia e prima ancora dei recapiti telefonici, pone in bella vista l’IBAN della Parrocchia.
Altro che inviti alle funzioni religiose, al catechismo o agli incontri parrocchiali … “metta anche Lei l’IBAN per avere contributi finanziari dai parrocchiani ecc.”, mi scrive un lettore.
“e poi – continua – perché non tornare alla raccolta persona per persona durante la Messa come fanno in tutte le chiese di questo mondo?”
“In Francia e in Spagna usano già le macchinette per le carte di credito – continua l’amico – io stesso ho versato 5 Euro in una chiesa di Bordeaux”.
Ho letto con attenzione e interesse la mail ma preferisco continuare per la mia strada. Tanto chi vuol aiutare trova il sistema per farlo e poi anch’io ho la mia dignità… non mi va di stare a elemosinare quattrini ma non per snob quanto per rispetto a chi frequenta la chiesa.
Comunque ringrazio per questo suggerimento anche se, almeno per il nostro ambiente, non lo trovo utile.