486. IN CAMMINO – telefono giallo…

Il mio articolo di ieri ha raccolto da una parte commenti entusiastici e dall’altra velate contestazioni.

La sig.ra NN, ad esempio, mi assicura che anche suo marito usava lo stesso sistema con il suo limone. Prima cercava di imbonire la pianta con parole suadenti poi le scaricava al calcio un  fracco  di  legnate e,  come per incanto: “Il limone ubbidiva e tornava a fare i frutti”.

La signora XY mi scrive che: “La stessa cosa è successa a mio padre con un pompelmo. Dopo la minaccia del taglio l’albero iniziò a produrre frutti gustosi per tutta la famiglia e anche per gli amici.”

L’amico geometra LB, considerato il mio animo nobile che mi impedisce di essere troppo severo con la pianta alla quale sono affezionatissimo, si è profferto di aiutarmi avendo una certa esperienza in merito: scorgendolo arrabbiato e con una mazza da baseball in mano il suo limone si era spaventato al punto da produrre una caterva di limoni per ben due volte nella stessa stagione!

La conclusione dunque è che “un poco di vero” c’è in questa storia davvero incredibile ci deve essere.

D’altra parte invece mi fanno notare che quella del limone è una forma di protesta neppure troppo velata. Si sente trascurato ed è pure affamato: “provi a dargli una doppia razione di lupini e vedrà che la pianta si metterà a produrre un mare dei limoni. Non lo sgridi… magari è solo un po’ stanco”.

C’è anche chi trova questa pratica di prendere a bastonate il limone svogliato passibile di segnalazione al telefono “giallo” sito nell’Orto Botanico della Facoltà di Agraria . Mi fa pure notare che alla segnalazione potrebbe seguire una sanzione tipo “legge del taglione” … comminata al sottoscritto.

Bene. Per oggi basta così. Anche oggi ho provato a farvi sorridere: siamo tutti tristi e angosciati per cui ritengo opportuno, ogni tanto, scrivervi qualcosa di ameno.

485. IN CAMMINO – punizione!

Ho messo il limone in punizione!

La pianta è bellissima, rigogliosa, però non c’è ombra di fiori e quindi di frutti. Strano davvero visto che negli anni passati ha sempre fatto il suo dovere. Tanto più quest’anno che lo avevamo accudito con attenzione… concime, potatura, antiparassitari vari e tante coccole con parole e gesti affettuosi.

È risaputo infatti che anche le piante, come gli animali e gli esseri umani, recepiscono i nostri messaggi e quindi è bene unire all’assistenza materiale (concime) anche quella morale (paroline dolci…).

Giorni addietro gli avevo rivolto un discorsetto: “Sei proprio un  bel limone. Tutti coloro che passano ti guardano con ammirazione. Però quest’anno non vedo né fiori né frutti.”

Il limone non ha fatto una piega però mi è sembrato un po’ svagato quasi fosse innamorato o avesse altri pensieri per la testa… forse la guerra, chissà!

A quel punto ho cambiato tono: “Guarda che se non fai il tuo dovere ti metto in punizione!”

C’è stato uno stormire di fronde “ironico”come a dire: “Davvero? La tua “punizione” mi fa un  baffo!”.

“Ah sì?”

Ho raccolto un legno (di tipo tenero perché ho il cuore dolce) e ho cominciato a dargli un bel po’ di botte alla base tanto per fargli capire chi comanda. Inoltre gli ho tolto il saluto mattutino, quel saluto cui tiene tanto, finché non si deciderà a fare il bravo…

Vi assicuro che non sono andato fuori di testa!

Quella descritta è la “cura”, come asseriscono i bene informati, per convincere i limoni (e probabilmente anche le altre piante)  a fare frutti. Me lo ha spiegato l’amico Leo assicurandomi che funziona sempre.